ESISTONO più lingue che stati?
Fra le lingue che si parlano in Europa esiste una certa somiglianza, perché sono quasi tutte d’origine indoeuropea. In Europa l’antica lingua indoeuropea si divise in tre grandi famiglie:► le lingue neolatine o romanze, che derivano dalla fusione del latino, diffuso dai romani in tutte le regioni che facevano parte del loro impero, con elementi delle parlate locali;
► le lingue germaniche, che si affermarono in Europa in seguito alle migrazioni dei popoli del nord, dopo la caduta dell’Impero romano;
► le lingue slave, che sono parlate dai popoli dell’Europa orientale, dalla Penisola balcanica ai Monti Urali.
Altre lingue di origine indoeuropea sono: il greco, l’albanese, il lettone, il lituano e il gruppo delle lingue celtiche. In Europa si parlano anche alcune lingue di origine non indoeuropea, come il finlandese, l’estone e l’ungherese.
CI SONO MINORANZE LINGUÌSTICHE IN ITALIA?
In Europa vivono molte minoranze linguistiche, alcune numerose, altre piccolissime.Le minoranze linguistiche sono un prodotto della storia e una ricchezza culturale per il paese che le ospita.
È importante tutelarle per evitarne la scomparsa.
In Italia le minoranze linguistiche sono rappresentate da circa tre milioni di persone che vivono prevalentemente nelle zone di confine e che, in genere, conoscono sia l’italiano sia la lingua del paese limitrofo (bilinguismo).
Nelle regioni di confine la seconda lingua è insegnata nelle scuole e usata negli uffici pubblici; anche i cartelli stradali sono bilingui. Uno dei motivi dell’esistenza di queste minoranze linguistiche è il cambiamento dei confini (minoranza tedesca in Alto Adige), oppure possono derivare da antiche migrazioni (comunità di lingua greca in Puglia e Calabria, albanese in Sicilia).