L'ITALIA È UN PAESE ANZIANO?
I censimenti ci fanno conoscere la composizione della popolazione, quanti sono i maschi e le femmine, i giovani e gli anziani. Per rappresentare questa composizione si usa un grafico chiamato piramide delle età.Rispetto al 1861, data del primo censimento, in Italia il numero dei bambini è diminuito, mentre è aumentato quello delle persone più anziane.
L'invecchiamento della popolazione è una conseguenza della diminuzione delle nascite e dell'allungamento della vita.
Nel 2040 in Italia un abitante su tre avrà più di 65 anni e sarà un pensionato. Si dovranno organizzare servizi di assistenza per gli anziani e sarà impegnativo anche garantire la pensione a tutti: infatti i pensionati saranno più numerosi dei cittadini che lavoreranno.
ITALIA: TERRA DI EMIGRANTI O DI IMMIGRATI?
Dopo l'unità d'Italia, molti italiani dovettero emigrare per sfuggire alla miseria: inizialmente verso la Francia o la Germania, poi verso gli Stati Uniti e l'America latina. Tra il 1953 e il 1963 l'Italia conobbe uno straordinario sviluppo industriale, specialmente a Torino, Milano e Genova. Per trovare lavoro, così, milioni di italiani si spostarono dalla campagna in città, e dalle regioni del sud al nord. Gli immigrati dovettero adattarsi a vivere in quartieri privi di servizi fondamentali e non mancarono incomprensioni e contrasti con la popolazione locale.A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso l'emigrazione degli italiani si è arrestata.
L'Italia, grazie allo sviluppo industriale e al miglioramento generale delle condizioni di vita, è diventata una terra d'immigrazione. Molti stranieri, provenienti soprattutto dai paesi in via di sviluppo e dall'Europa orientale, vengono in Italia per cercare un lavoro.
L'immigrazione in Italia è regolata dalla legge: possono vivere in Italia solo gli immigrati ai quali è concesso il permesso di soggiorno. Molti, però, giungono nel nostro paese clandestinamente e così faticano a mettersi in regola.